L’Assemblea generale dell’Associazione “Slaves No More” ha eletto nuovo presidente Pino Gulia, già vicepresidente. L’Assemblea ha anche eletto il nuovo Direttivo di cui fanno parte, come vicepresidente, Suor Monica Chikwe (dell’Ordine delle Suore Ospedaliere della Misericordia), e come membri: Oria Gargano (presidente della Cooperativa Sociale Be Free), Alessandro Baldo (project manager), Francesco Carchedi (sociologo, docente universitario).

Suor Eugenia Bonetti, fondatrice della stessa Associazione, è stata ringraziata calorosamente dall’Assemblea generale per l’opera da lei realizzata negli oltre otto anni di presidente dell’Associazione. Su richiesta unanime, Suor Eugenia entra a far parte, di diritto, del Direttivo.

Pino Gulia, ha lavorato dall’inizio degli anni ottanta in Caritas diocesana di Roma (all’epoca guidata da Mons. Luigi Di Liegro). Nel 1988 è stato chiamato in Caritas italiana con l’incarico di seguire il fenomeno migratorio in Italia e in Europa. È in questo contesto che, dal 1995, ha cominciato ad affrontare la problematica della tratta. Nominato responsabile del Coordinamento ecclesiale contro la tratta, ha partecipato all’evolversi della lotta al fenomeno, della nascita di numerose strutture di accoglienza per le vittime, della nascita dell’art. 18 nel Testo Unico Immigrazione dedicato appunto alla lotta e alla prevenzione della tratta e alla salvaguardia delle vittime.  Nel 2002 è stato chiamato dal presidente nazionale delle Acli per avviare e coordinare il Servizio Immigrati all’interno della sede nazionale del Patronato Acli e promuovere gli Sportelli immigrati nelle Sedi provinciali.

Dal 2004 è consulente della Missione Permanente della Santa Sede per gli Organismi Internazionali a Vienna, per il trafficking in persons.

L’Associazione Slaves no more dal 2012, anno di nascita, ha come finalità primaria i programmi di rimpatrio volontario assistito di donne, di origine straniera, che sono riuscite a fuggire dalle maglie della criminalità che le sfrutta a livello sessuale e lavorativo. Il programma è svolto con la cooperazione del Coordinamento nazionale delle Suore Nigeriane (Committee for the Support of the Dignity of Women – COSUDOW) in Lagos, Benin City, Ijebu Ode, Delta State e prevede accoglienza alloggiativa delle donne rimpatriate e dei loro figli, un periodo di formazione, l’inserimento lavorativo per loro e scolastico per i figli. Il programma ha una durata di due anni e contempla anche azioni di prevenzione che si svolgono in varie scuole soprattutto nelle zone in cui la criminalità cerca le proprie vittime.

L’Associazione promuove inoltre programmi di formazione e aggiornamento sulla problematica del traffico e dello sfruttamento, per quanti svolgono attività di accoglienza e consulenza. Inoltre effettua, anche in cooperazione con altre associazioni, momenti di sensibilizzazione, pure nelle Scuole, in Italia e sostiene quelli realizzati in altri  Paesi, tra cui la Nigeria.

Slaves No More partecipa al dibattito politico e sociale sul traffico e sfruttamento di persone.

Roma, 8 settembre 2021, Festività della Natività della Beata Vergine Maria 

In questa Giornata internazionale di lotta contro il traffico di persone non possiamo che registrare, amaramente, che anche quest’anno vi è un aumento del traffico e dello sfruttamento di persone in modo particolare in ambito sessuale e lavorativo. E questo avviene mentre la pandemia da Covid continua a imperversare in tutto il mondo.

Sono soprattutto donne e minori a essere tra le persone più trafficate e sfruttate.

Durante questa pandemia oltre il 60% dei minori non ha potuto andare a scuola o seguire le lezioni online. È tra costoro che vi sono le potenziali vittime di questo drammatico traffico.

Inoltre la povertà e la vulnerabilità continuano a essere i luoghi in cui maggiormente la criminalità cerca le vittime da trafficare e sfruttare.

Le normative, nazionali e internazionali, ci sono ma vengono poco applicate. Facciamo appello alla politica perché dia impulso alla lotta al traffico di persone affinché vengano salvaguardati i diritti umani e con essi la dignità delle persone.

Associazione Slaves no More

L’Associazione Slaves no more dal 2012, anno di nascita, ha come finalità primaria i programmi di rimpatrio volontario assistito di donne, di origine straniera, che sono riuscite a fuggire dalle maglie della criminalità che le sfruttava a livello sessuale e lavorativo. In questo periodo di pandemia in cui è difficile sostenere i rimpatri, l’Assoociazione ha sostenuto quei progetti che, in vari Paesi, offrono rifugio e assistenza a vittime o potenziali vittime del traffico.

L’Associazione si prefigge di sviluppare programmi di formazione e di sensibilizzazione in Italia e in altri Paesi, tra cui la Nigeria, e di partecipare al dibattito politico e sociale su traffico e sfruttamento di persone.